1870

GLI ANNI '10

GLI ANNI '20

GLI ANNI '30

GLI ANNI '50

GLI ANNI '60

DAGLI ANNI '80 AD OGGI

6 aprile 1870

Vincenzo Pinto nasce a Vietri sul Mare il 6 aprile 1870 e probabilmente conosce poco dei suoi avi, Flavio, Francesco, Liborio, Pasquale, che dal XVII secolo hanno operato nella Ceramica di Vietri.

Per raggiungere una propria indipendenza Vincenzo si impegna in diverse attività commerciali, la più importante è nel settore della ceramica. Dopo aver avviato una fabbrica di cotto nella frazione di Molina di Vietri, prende in fitto anche la fabbrica che dagli inizi dell’800 è posta al piano terra del Palazzo Pizzicara, nel cuore di Vietri sul Mare. È la fabbrica condotta negli anni precedenti dai fratelli Michele e Gaetano Sperandeo, che con Tajani e Punzi sonoin quel tempo i nomi storici delle famose “riggiole” vietresi.

31 gennaio 1910

Vincenzo Pinto ne prosegue l’attività in modo soddisfacente e poco dopo. nel 31/01/1910, con atto Notar Leonardo Gargano, acquista da Giuseppe Pizzicara “…l’intero casamento con annesso giardino….. in Vietri sul Mare…composto di un appartamento nobile … e di un locale per fabbrica di ceramiche …”.

È l’attuale Palazzo Pinto, sul Corso Umberto I, ove ancora oggi Rosaura Pinto, nipote di Vincenzo, vive e conduce la stessa fabbrica di ceramica.

Gli anni '20

L’azienda intraprende una significativa attività di esportazione, allargata anche al settore della ceramica artistica di arredamento, produzione favorita dalla presenza di alcune delle più illustri figure del cosiddetto “periodo tedesco”.

Prima Barbara Margarete Thewalt-Hannasch (“Bab”), e poi Irene Kowaliska, trovano ospitalità presso “don Vincenzino Pinto”.

Gli anni '30

Agli inizi degli anni ‘30 Vincenzo Pinto chiama a dirigere la fabbrica il Prof. Renato Rossi che in quegli anni fonda a Salerno la Scuola di Ceramica.
Il fondatore delle Ceramiche Pinto muore il 13/02/1939, lasciando la conduzione della fabbrica alla moglie, Ida Palmenta, ed ai giovani figli Raffaele, Giovanni e Bonaventura.

Sono anni difficili, che la guerra rende anche più duri, ed è Raffaele che a soli 20 anni si fa carico della famiglia e della fabbrica, riuscendo a mantenerla in attività anche durando gli eventi bellici.

Dopo la guerra arriva dall’Olanda la futura moglie Elizabeth (“Betty”) Josephine Laming, che dopo una breve vacanza in Italia, ritorna a Scheveningen per informare la famiglia che ha deciso di sposare Raffaele e stabilirsi con lui a Vietri.

Gli anni '50

All’inizio degli anni ’50 la Ceramica Pinto viene affidata alla direzione artistica dello scultore ungherese Amerigo Tot, che qui elabora i primi bozzetti che lo porteranno alla successiva realizzazione del bassorilievo che decora il fronte della Stazione Termini di Roma.

Di quegli anni è la collaborazione con Giuseppe Capogrossi, esponente di primo piano del gruppo di artisti della cosiddetta “Scuola Romana”, che progetta per la Ceramica Pinto cinque moduli decorativi per mattonelle, inseriti stabilmente nell’archivio storico dell’azienda.

Gli anni '60

Nel 1959 Raffaele Pinto per necessità produttive decide di sostituire l’affascinate, ma oramai antieconomica, fornace a legno con un forno a tunnel alimentato a gasolio. È il primo forno industriale introdotto nelle “faenzere” di Vietri. Coadiuvato dalla moglie Betty, agli inizi degli ’60 decide di non spostarsi nelle nascenti aree industriali della provincia, ma di ampliare la fabbrica a Vietri sul Mare, con la costruzione di due nuovi edifici sull’area esterna posta a sud del “casamento” originario.

Con queste innovazioni la Ceramica Pinto è pronta per il “boom” degli anni ’60; la fabbrica aumenta la produzione conservando inalterata la qualità artigianale dei propri pavimenti e questo consente di sostenere la crescente richiesta del mercato edilizio, con fortunate collaborazioni come quella con il conte Stefano Rivetti, figura determinante per lo sviluppo turistico di Maratea, e con l’arch. Michele Busiri Vici, che con il suo personalissimo stile di “architettura mediterranea” ha realizzato le più belle ville nell’area del Circeo.

Nel gennaio del 1960 alla Ceramica Pinto arriva Giovannino Carrano, tra i più importanti artisti vietresi del ‘900, che nel 1977 progetta e realizza il pannello a fondo manganese che ricopre le facciate principali di Palazzo Pinto.

Dagli anni '80 ad oggi

Nel 1980 Raffaele Pinto contribuisce alla costituzione del Museo della Ceramica, ubicato presso Villa Guariglia, in Raito di Vietri sul Mare, con numerosi pezzi della collezione di famiglia.

Raffaele Pinto muore il 5 dicembre 2003, dopo aver lasciato il testimone alla terza generazione Pinto.


La Ceramica Pinto è un’Impresa ultracentenaria della Regione Campania (L.R. n.11/2014)

Associazione Aziende Storiche Familiari Campane

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
G. Donatone, “La Ceramica di Vietri dalle origini all’800”, CO.BE.CAM, 1991
A. Tesauro, “Maestri creatari e faenzari a Vietri tra cinquecento e seicento” – Pietro Laveglia Editore, 1991
M. A. Iannelli, A. Tesauro, S. Milano, ”La faenzera nelle terme romane a Vietri : il ritrovamento alla Bagnara e la produzione ceramica vietrese del sec. XIX” – Edizioni Menabò, 1994
Amministrazione Provinciale di Salerno, “Il Museo della Ceramica – Raito di Vietri sul Mare “ – Edizioni 10/17, 1994
A. Tesauro, “Le faenzere di Vietri nel Settecento: un significativo ruolo nella produzione ceramica nel Regno di Napoli” – Centro Sudi Salernitani “Raffaele Guariglia”, 2004
V. Pinto, “Giovannino, ceramista vietrese”, De Luca Editore, 1997.
C.Bonasi, A. Dura, “La presenza e la produzione dei maestri olandesi a Vietri sul mare”, Puracultura, 2017.
R. D’Andria, R. Fatigati, R.Nicolò, C. Bonasi, “Franchini”, Puracultura, 2019.